Marco Zambrelli nasce a Busto Arsizio (Va) nel 1947. Dalla madre polacca, che dipinge, è avviato precocemente al disegno. Dopo il Liceo Artistico frequenta per alcuni anni la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano e l’Accademia di Brera con G.F.Usellini, completerà gli studi più tardi con Luciano Caramel e Alik Cavaliere. Ventenne, si dedica a viaggi in Europa; in Italia è significativo il suo soggiorno a Spoleto dove espone per la prima volta al Festival. Nei primi anni ‘70 ritorna a Milano, vive un periodo di grandi inquietudini e tensioni esistenziali, che sfocerà nella realizzazione di una pittura carica di simboli sociali anche drammatici: l’Uomo macchina, l’Uomo di plastica, disintegrato e radiografato. Negli anni 1974/76 durante lunghi soggiorni a Londra avviene una svolta: il rapporto materia, luce, colore catalizza il suo interesse, inizia a dedicarsi al paesaggio e il veicolo di espressione di questa metamorfosi diventa l’incisione calcografica. . Di questa disciplina severa e solitaria lo attraggono il fascino della materia e l’alchimia delle possibilità interattive del colore. Compie numerosi viaggi alla fine degli anni ‘80 a New York e nel Canada dove ha l’occasione di iniziare collaborazioni con importanti editori e galleristi e di confrontare il proprio percorso artistico con altre esperienze. Dal 1994 insegna al Liceo Artistico di Busto Arsizio calcografia e discipline plastiche. Contemporaneamente, attraverso una ricerca sperimentale ininterrotta, che lo conduce ad innovazioni di metodo e di prassi, utilizza la tecnica d’incisione alla “cera molle” i cui effetti si concretizzano anche nella pittura e nei lavori realizzati con i pastelli

Oltre a dipingere, opera da più di 35 anni nell’ambito dell’incisione calcografica che, in quanto arte di scavare un disegno su una lastra di metallo, è antica, risale, ai primi del ‘500, ed è diventata nel tempo un mezzo d’arte autonoma.
L’opera è eseguita con la tecnica calcografica, ovvero: incisione manuale dell’immagine su lastra di zinco o rame ricoperta di cera e bitume; morsura della lastra in acido, affinché questo entri attraverso la traccia incisa nella cera e penetri nel metallo fino alla profondità desiderata. La lastra ripulita dalla cera è pronta per essere stampata.
Inchiostrazione manuale della lastra e stampa mediante torchio calcografico su carta Magnani di Pescia precedentemente bagnata: nasce così l’acquaforte. Successivamente, con graniture in alcune zone della lastra mediante bitume giudaico ben fissato, si procede ad ulteriori morsure in acido fino ad ottenere la granitura desiderata. La lastra ripulita e adeguatamente inchiostrata darà nella stampa gli effetti di intenso colore: nasce così l’acquatinta

 

Selezione ultime mostre

1990 -  il torchio di porta romana, Milano"incontri dimostrativi sulle tecniche di stampa di acqueforti e acquetinte"

2003 - Galleria Storello,Pinerolo (to)

2004 -Arte Fiera, Spirale 2000, Bologna, gennaio; Atelier d’Art e Metiers, Cogne - personale; Colombo Caffé, Busto Arsizio - personale.
2005- Art Directions, Lake Hopatcong N.J. U.S.A - personale; Galleria Milani Arte, Gallarate -personale.
2006 - Galleria Immagina, Brescia; Galleria Milani Arte, Gallarate -personale
2007 - Galleria Boragno, Busto Arsizio; Saletta d'Arte Celeghini, Carmagnola (TO); Galleria d'Arte Corso Bernocchi, Tradate; Pinacoteca Casa Rusca, Locarno (Svizzera).
2008 - Galleria Poliarte, Cosenza, personale; Galleria Milani Arte, Gallarate; Galleria Kairos, Legnano; Galleria Bruno Fabbro, Tradate.
2009 - Galleria Magenta, personale; Galleria Milani Arte, Gallarate; Edizione Della Rovere, San Marino; Sunset Hotel - Gavirate, personale.
2010 - Centro Spiritualità Rosminiana-Sacro Monte Calvario-Domodossola, personale; Galleria Milani Arte, Gallarate, personale; Galleria Borgoarte Borgomanero.